nelle puntate precedenti

(come e perché nasce “TAGGER”)


2008: Primo acquisto repliche da lasertag con immediata individuazione del problema “fascio largo”

2008: Dopo un mese di pietosi game con il sistema lasertag classico iniziamo i lavori per la risoluzione del problema.

2008: Inventiamo il proiettore a spot IR stretto e regolabile (da 0,5° a calare) altrimenti noto come 

Per il gioco lo spot IR viene fissato a 25 cm max dai 50 metri di distanza

2009: Inventiamo il primo corpetto a sistema di ricezione discriminante per emettitori led ir. Il corpetto individua quale parte corpo è stata colpita e se colpita mortalmente o solo ferita.

2010:  Dopo mesi di studi e lavoro viene consolidata definitivamente forma, caratteristica e prestazione del W.E.H.P.
Il proiettore viene brevettato.

2013: Realizzazione di nuovi proiettori categoria wehp con prestazioni gittata proiettile virtuale diversificata ma diametro spot uguale.


2014: Nasce TAGGER.




dettagli:

Agli inizi c’era il SOFT AIR (e c’è ancora). 
Con l’intenzione di passare qualche ora di divertente distrazione domenicale ci sparavamo pallini con armi giocattolo (le cosiddette “REPLICHE” asg). Protetti da occhiali che si appannavano ad ogni respiro o da griglie che limitavano la vista ce le suonavamo di santa ragione sparandoci pallini che, grazie all’effetto “matrix” potevi schivare come quando si gioca a palla avvelenata. Ma non importa…
Quello che importa è che una domenica si ed una no tornavi a casa incazzato come una vipera per i soliti mille pallosissimi motivi. Chi non si dichiara, chi fa il cretino e spara a gioco fermo e giocatori protetti, i pallini che non vanno, la replica che s’inceppa, sei uno zozzone che inquini con i pallini, ti ho colpito no non è vero, ti ho scaricato addosso un caricatore di 500 colpi non è possibile che non ti ho preso e bla bla bla…….
Ecchecazzo! … esco per rilassarmi un po’ e torno a casa + stressato che mai. 
Domenica di merda! Amici del cavolo.

Arriva il LASERTAG.  Sensori che inequivocabilmente rilevano se sei stato colpito. Basta pallini, occhiali e protezioni. Si sparano “proiettili virtuali”, segnali infrarossi codificati erogati da led IR, appunto. Di estrazione militare ecco il nuovo e rivoluzionario “lasertag”.
Colpire avversari a 100 metri. WOW!!!!!!!!!!!
Meno male che non è veramente laser (all'epoca non ancora, non quello ludico almeno), ma un semplice diodo IR simile a quello dei telecomandi.
Ma com’ è vero che se ti colpisco ce ne accorgiamo subito, è altrettanto vero che il proiettile virtuale, il fascio infrarosso che esce dal proiettore standard della replica è così grande (si allarga man mano che aumenta la distanza) che da 50 metri riesco, con un solo proiettile, a colpire + giocatori raggruppati (figuriamoci da 100 metri…). 
E si comincia a parlare, per la prima volta in modo serio, di diametro dello spot, proiettile virtuale, fascio ir e via dicendo (sempre della stessa cosa si tratta).
E quasi tutti i produttori negano l’evidenza del problema, (alcuni grazie ad una sincera ignoranza in materia, altri per personale tornaconto).
Fatto sta che parliamo di proiettili virtuali di diametro 2 metri ed oltre (misurati a 100m). 
Ma che fare? A questo punto meglio buttare il lasertag nel cassonetto e  tornare al soft air?

2008. Nasce il W.E.H.P.
Per risolvere quell’ inaccettabile handicap del cosiddetto “fascio ad idrante” viene realizzato e brevettato  il Wave Emitter High Performance, un proiettore dalle inedite caratteristiche che permette di avere spot stretti anche a lunghe distanze. Inizialmente settato intorno i 25 cm di diametro a 50 metri questo proiettore, facilmente installabile su qualsiasi sistema lasertag a diodo, risolve sia i problemi di “filotto” (giocatori in fila colpiti con un solo proiettile) sia di “ ko di gruppo” (stessa cosa ma con giocatori disposti a gruppetto, appunto) sia di disastri indoor (noti problemi in ambienti chiusi).
Nel corso del tempo viene perfezionato. Si raggiungono performance inimmaginabili e tutt'ora irraggiunte. Colpi a segno da 500m!!!!!!!!!!!!!!

Nel frattempo, nell’ambiente lasertag, a seguito della sempre più evidente pecca “fascio largo” escono i primi timidi esemplari di proiettori “a fascio stretto”. Vengono presentate le prime maldestre imitazioni del W.E.H.P. (proiettori a lente multipla) e poi, per motivi non chiari (forse perché non si riusciva altrimenti ad ottenere fasci ir di diametro giustamente stretto?) vengono prodotti proiettori LASER!!!!!!!!

NB: gli attuali utilizzatori di TAGGER  si sono saggiamente espressi contrari all’uso del laser per questa attività.
Personalmente, col cavolo che vado a giocare con chi mi punta un laser in faccia. Giocaci tu, se ti va.

OGGI.
Tagger utilizza  diversi modelli di proiettori di categoria W.E.H.P. con caratteristiche di distanza variabili ma con diametri ASSOLUTAMENTE E OVVIAMENTE identici tra loro.
Tali proiettori sono il fulcro del sistema.